Camminare, lavorare, emozionarsi: la rivoluzione gentile di Smart Walking riesce a regalare ricordi indelebili
di Massimiliano Scala
C’è qualcosa di magico nella Via Francigena. Lo dico da testimone diretto: l’ho vista nascere, crescere, evolversi. L’ho vista quando ancora mancava la segnaletica e la si percorreva con mappe sgualcite, l’ho vista guadagnarsi un posto sulle colonne del New York Times. E l’ho vissuta, intensamente, da ospitaliere e da giornalista.
Questa sera, dopo due mesi di cammino, mi arriva una videochiamata da Ponte d’Arbia. Dall’altra parte ci sono due volti amici: Sergio Martelli, storico proprietario dell’affittacamere Martelli, e Davide Fiz, pellegrino, sognatore e ideatore di Smart Walking, un progetto che coniuga turismo lento, marketing etico e spirito di comunità.

Fiz è un esempio vivente di come si possa fare impresa camminando. Con Smart Walking ha costruito un modo nuovo di promuovere territori, prodotti locali e sostenibilità, tutto con un paio di scarponi ai piedi. E non è marketing freddo, da numeri e report: è marketing che scalda i cuori. Che racconta, coinvolge, restituisce valore umano prima ancora che economico.
Questa telefonata mi riporta al 2017, quando abbracciai Sergio a Camporinaldo, sulla Via Francigena. E a qualche mese fa, alla fiera “Fa’ la cosa giusta 2024”, quando ho stretto la mano a Davide. Sono piccoli gesti, ma carichi di significato. La Francigena ha questo potere: crea legami che resistono al tempo e alla distanza.
Chi ha gestito un luogo di accoglienza sa bene cosa significhi. CasaCandi, la struttura ricettiva di mia moglie Candida che ho contributo a realizzare e gestire, è stata per dodici anni un crocevia di storie, emozioni, e sorrisi stanchi ma felici. La vita poi ha imposto altre strade, ma il cammino resta nel cuore. E quando arriva una chiamata come quella di stasera, è come se quel cuore tornasse a battere più forte.
La Via Francigena unisce. Unisce chi cammina oggi e chi lo ha fatto ieri. Unisce ospitalieri, pellegrini, amici incontrati per caso. Unisce chi ha fatto della Via la propria vita, e chi ci è passato solo una volta, ma non l’ha mai più dimenticata.
Eppure, è giusto ricordarlo: nessuno si arricchisce sulla Francigena. Non ci sono speculazioni o profitti facili. C’è solo una grande passione, un desiderio di esserci, di offrire qualcosa: un letto, un pasto caldo, una parola gentile, un ricordo da portare a casa.
Noi siamo le sentinelle del cammino. Sempre presenti, sempre con il cuore aperto. Pellegrino dopo pellegrino, tappa dopo tappa. Perché ogni incontro è un tassello in più di questa grande storia collettiva.
Buon cammino, Davide. Buon cammino, a tutti quelli che credono ancora che camminare sia un atto d’amore verso sé stessi e verso il mondo.