Dall’Estonia all’Italia, 4.000 km e 245 tappe: la Romea Strata entra ufficialmente nella rete degli Itinerari Culturali d’Europa
Un percorso lungo oltre 4.000 chilometri, che attraversa sette nazioni e collega l’Est Europa a Roma: è la Romea Strata, oggi ufficialmente riconosciuta come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa. Un prestigioso traguardo per il più lungo cammino verso la Città Eterna, che si snoda tra Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia, toccando 245 tappe e ben 55 siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Un tempo via commerciale animata da mercanti e pellegrini, oggi la Romea Strata si fa strada nella contemporaneità come simbolo di dialogo tra culture, promuovendo una nuova idea di viaggio lento, consapevole, legato alla memoria dei luoghi e all’identità europea condivisa. Il riconoscimento del Consiglio d’Europa ne sancisce il valore storico, sociale e culturale, sottolineando l’impatto positivo che il cammino può avere sui territori attraversati.
Dal passato al futuro: un cammino di riconciliazione
“Testimonianza viva di riconciliazione”: così Don Raimondo Sinibaldi, presidente dell’Associazione Europea Romea Strata, ha definito la missione del cammino in un’epoca segnata da conflitti e tensioni. “Questo riconoscimento non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. È il frutto del lavoro di una rete di 60 membri che hanno creduto nel potere della cultura come veicolo di comprensione reciproca”.
Il valore aggiunto della certificazione è anche pratico: garantisce standard di qualità riconosciuti a livello europeo, accresce la visibilità internazionale, favorisce l’accesso ai fondi europei e permette un networking più strutturato con partner culturali e istituzionali.
Un impatto concreto sui territori
Non si tratta solo di visibilità. Il riconoscimento ha ricadute concrete: favorisce lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, rafforza la gestione partecipata dei siti culturali e valorizza mete turistiche spesso fuori dai circuiti di massa. Esperienze pilota come il Living Lab SmartAltopiano in Veneto o i seminari partecipativi in Malopolska, in Polonia, sono solo alcuni esempi delle buone pratiche che potranno ora essere replicate lungo tutto l’itinerario.
Una rete in crescita
L’Associazione Europea Romea Strata, che coordina il progetto, è oggi composta da 60 membri, tra cui enti pubblici, università, ONG, imprese e organismi religiosi. Nel 2024 si sono unite quattro nuove realtà, e altre otto sono in fase di adesione. L’associazione opera nei cinque ambiti prioritari del programma europeo: ricerca, valorizzazione del patrimonio, scambi culturali per i giovani, pratiche artistiche e turismo sostenibile.
Particolare attenzione è dedicata alle nuove generazioni, grazie a progetti come la Rete delle Scuole Superiori per il Turismo Lento e i programmi Erasmus+ che coinvolgono studenti di Italia e Austria.
Una strada che unisce l’Europa
La Romea Strata è oggi molto più di un tracciato storico: è un laboratorio di cittadinanza europea, un invito a camminare dentro la storia e verso un futuro comune. Attraverso i suoi paesaggi e le sue culture, testimonia il potere dei cammini di unire ciò che la geopolitica divide. Un invito, oggi più che mai attuale, a ritrovare un’Europa dei popoli fatta di ponti, e non di confini.