La nona tappa del Cammino delle Pievi, accarezza il fiume Tagliamento in uno dei suoi tratti più suggestivi e selvaggi
E’ un percorso che si sviluppa nell’Alta valle del Tagliamento, nona tappa del Cammino delle Pievi, che accarezza il fiume Tagliamento in uno dei suoi tratti più suggestivi e selvaggi
E’ la splendida cornice della vasta parte orientale del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, dove la natura domina incontrastata creando angoli incontaminati e selvaggi, sovrapponendosi con sorprendenti colori mentre il suono magico dell’acqua, le spettacolari cascate tra fitti boschi, habitat naturale di numerosi specie animali e i panorami mozzafiato ad accompagnare questo cammino.
E’ un itinerario che regala una suggestiva successione di picchi e cime con panorami mozzafiato e scenari inaspettati oltre ad avere una valenza terapeutica grazie alla rigogliosa vegetazione e risorse naturalistiche con specifiche proprietà capaci di ridurre lo stress restituendo piacevoli sensazioni di benessere. Infatti, proprio per le sue peculiarità, nella zona è diffuso il forest bathing, (in giapponese, Shinrin-yoku) cioè “la ricerca degli alberi che interagiscono con noi a livello energetico”, una pratica nata dall’individuazione del contatto con la natura come elemento terapeutico.
E’ un percorso nell’Alta valle del Tagliamento, nona tappa del Cammino delle Pievi, che accarezza il fiume omonimo in uno dei suoi tratti più suggestivi e selvaggi. Un viaggio attraverso la storia delle genti di montagna ma anche di tragici episodi che parte da Forni di Sotto, il comune più esteso della Carnia probabilmente già abitato in epoca pre-romana da genti Gallo-Celtiche e un tempo centro per la lavorazione dei minerali estratti dalle minieri presente nei dintorni.
Fu raso al suolo nel 1944 dai nazisiti che lo incendiarono per rappresaglia poi ricostruito a nuovo, è divenuto una apprezzata località di villeggiatura estiva e invernale ma che conserva della sua antica storia solo le fontane ottocentesche di Tredolo, Baselia e Vico.
L’itinerario arriva a Forni di Sopra con gli spettacolari panorami di roccia offerti dalle Dolomiti Cadorine, patrimonio mondiale dell’umanità e tutelati dall’UNESCO, prati fioriti, fitte aree boschive e vette sorprendenti. Il centro storico, con le abitazione in pietra e legno, lo rendono particolarmente caratteristico ed interessante impreziosito dagli antichi edifici presenti nella piazza del Comune dove è collocata anche una suggestiva fontana in pietra mentre, nella frazione cella si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
E’ presente un centro visite del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, dove è possibile osservare mostre tematiche e seguire percorsi didattici per approfondire la conoscenza di questo splendido territorio.
Indicazioni pratiche
Dislivelli minimi attraverso antichi prati e boschi di giovane formazione, consentono di percorrere quella che un tempo era la via di collegamento tra Forni di Sotto e di Sopra. Il percorso si svolge interamente nell’Alta Valle del Tagliamento ed è ricco di corsi d’acqua, vegetazione e fauna. Le chiese e le case di Forni di Sopra meritano tutte uno sguardo e qualche visita. Il percorso è classificato escursionistico intermedio e si sviluppa su sentieri prevalentemente accessibili anche se alcuni tratti risultano piuttosto impegnativi nella stagione estiva a causa della vegetazione che copre il sentiero. E’ consigliata una buona preparazione fisica e passo sicuro.
E’ utile informarsi per tempo circa la percorribilità di questo itinerario oppure delle possibili alternative con il Centro visite del Parco naturale delle Dolomiti Friulane di Forni di Sotto e di Sopra. E’ possibile con una deviazione puntare sulla chiesa di Sant’Antonio e sviluppare un sentiero ad anello con partenza ed arrivo a Forni di Sotto.
Scheda Tecnica
Partenza | Forni di Sotto |
Arrivo | Forni di Sopra |
Tempo di percorrenza | 3 h 31’ |
Distanza | 12.4 km |
Dislivello | 310 mt |
Difficoltà | E |
Segnavia | CAI e Cammino delle Pievi |
Fonti d’acqua | Si |
Dove posteggiare | Borgo Vico – Forni di Sotto |
Periodo adatto | Tutto l’anno |
Descrizione del percorso
1 – Si parte dal posteggio situato a Borgo Vico, l’ultimo rione del paese proseguendo su strada asfaltata e svoltando a sinistra sulla via principale del borgo ed al primo incrocio si devia a sinistra camminando a fianco delle ultime abitazioni fino a raggiungere un bivio; si prosegue seguendo la strada asfaltata a destra, si oltrepassa un ponticello e si aprono vasti prati.
2 – Dopo circa 500 metri si stacca un sentiero segnalato con indicazione in legno che riporta “fonte solforosa”, una fonte di acqua sulfurea presente a circa metà del percorso. Il tracciato entra in fitti boschi che si alternano ad aree prative, si oltrepassa l’azienda agricola Cjason, dopo poco si devia a destra ed a sinistra, tenendo come orientamento il fiume.
3 – Risalendo il corso del Tagliamento, si raggiunge un guado che consente il passaggio sulla sponda opposta, individuabile perché situato nei pressi dei ruderi dei Fienili Tens di Sotto. Si costeggia il fiume per circa un chilometro fino ad una strada, si svolta a sinistra proseguendo dritti in dolce pendenza e trascurando due deviazioni a sinistra.
4 – Si raggiunge un altro guado sul torrente Rovadia, si prosegue per circa due chilometri sfiorando Fienili Piniei per raggiungere poco dopo un altro bivio dove si mantiene la sinistra risalendo il lato destro del fiume fino a raggiungere la strada asfaltata, la si percorre costeggiando la zona del centro sportivo mentre per raggiungere il centro storico di Forni di Sopra occorre superare l’ultimo ponte.
Cosa vedere
Chiesa di San Floriano
La chiesa di San Floriano, situata accanto alla chiesa parrocchiale, è un’antica struttura la cui edificazione risalirebbe agli inizi dell’anno 1000 come testimoniato da un atto di compravendita datato 1038. L’edificio attuale è del sec. XV ed è composto da una semplice facciata a capanna sormontata da una piccolo campanile mentre la copertura è in scandole di legno, un antichissimo sistema costruttivo utilizzato per realizzare coperture con assi e scaglie di legno.
Ad impreziosire la chiesa è la presenza di una preziosa pala del pittore Andrea Bellunello (1430-1494) al secolo Andrea di Bortolotto, firmata e datata 1480. Si tratta di un polittico, in cui il santo titolare è raffigurato al centro, vestito come un elegante cavaliere, mentre sorregge un castello in fiamme (in quanto protettore dagli incendi). Poi altre raffigurazioni di religiosi come Sant’Orsola, le Sante Dorotea e Caterina d’Alessandria e Barbara. Nello scomparto mediano destro verso il centro c’è San Volfango, abate benedettino e poi vescovo di Ratisbona (sec. X), e Sant’Osvaldo. In alto appare un’Annunciazione e, al centro, il Cristo Risorto. La Pieve, a seguito di un incendio bellico, venne ricostruita e dunque è mancante di arredi originali. La chiesa di San Floriano dal 1905 è monumento nazionale.
Pieve Madonna del Rosario – Forni di Sotto
Sembra che l’originaria Pieve di Forni di Sotto sorgesse nell’attuale frazione Vico. Tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo la parrocchiale fu trasferita presso la chiesetta di San Martino, posta dell’omonimo colle. Durante il Medioevo ci fu una lunga disputa tra le chiese di Forni di Sopra e di Forni di Sotto su quale delle due dovesse essere la pieve della vallata: incaricato dal papa Innocenzo III, il vescovo Turisino da Feltre decretò che la pieve matrice era quella di Forni di Sotto. I capi e i notabili della comunità di Forni di Sopra non si diedero per vinti e soltanto nel 1512 fu concessa a quella chiesa l’autonomia. Nel XVII secolo la chiesetta di San Martino versava in pessime condizioni ed era insufficiente a causa dell’incremento della popolazione locale. Si decise, allora, di ricostruirla al centro del paese. La nuova pieve venne edificata tra il 1770 ed il 1785; la consacrazione fu impartita nel 1790. Il 26 maggio 1944 l’edificio fu dato alle fiamme e distrutto. I lavori di costruzione dell’attuale parrocchiale iniziarono nel 1950. La chiesa venne consacrata il 9 agosto 1953, sebbene fu completata soltanto nel 1955.
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