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L’inclusione è un cammino lento. Al via Kick’s on ways


Di Ilaria Canali

Lo dice sorridendo: “le mie scarpe da trekking sono questa carrozzina speciale!” Lui è Pietro Scidurlo, punto di riferimento nel mondo dei cammini sul tema dell’accessibilità, e ciò di cui
parla è la Klaxon Klick, le sue “scarpe da trekking” a propulsione anteriore, con cui ha
appena iniziato l’avventura del viaggio “Klick’s on ways” alla sua seconda prova.

Klick’s on ways – al via

Un gruppo di 10 viaggiatori – Pietro Scidurlo, Sabrina Pili, Michele Celebrin, Pietro
Martire, Manuel Giuge, Angolino Castioni, Ignazio Drago, Samuele Brambilla, Emanuele
Cibin e Jesusleny Gomes
, madrina dell’iniziativa – ieri hanno iniziato a percorrere il Veneto,
partendo da Negrar di Valpolicella. Meta finale è Motta di Livenza che raggiungeranno il 26 di
maggio.

Il loro viaggio si chiama “KLICK’S ON WAYS” ed è una missione in nome dell’inclusione
nei cammini
.

Un progetto che porta le persone a mobilità ridotta a viaggiare in autonomia attraverso le regioni italiane. Ogni anno con il progetto “Klick’s on ways” alcuni viaggiatori in sedia a rotelle attraversano il territorio di una regione diversa. Durante il loro percorso sono previste delle visite alle Unità Spinali.

L’associazione “FREE WHEELS” promuove questa iniziativa pioneristica e coraggiosa a un tempo. Il battesimo del progetto è stato lo scorso anno: 6 klick-riders avevano attraversato insieme l’Emilia Romagna, quest’anno sono in Veneto.

Pietro Scidurlo, klick-raider e amico da molti anni – ci conosciamo e collaboriamo dal 2016 –
l’ho incontrato recentemente a Bergamo, in occasione della Fiera dei Territori Agri Travel
Expo
dove abbiamo tenuto un bellissimo incontro corale per presentare, insieme a Michele
Celebrin, il progetto di Klick’s on Ways.

È stata l’ultima di una lunga serie di avventure che abbiamo condiviso, con uno spirito di collaborazione e reciproco sostegno dato dal fatto che i progetti a cui abbiamo dato vita guardano nella stessa direzione: l’inclusione.

Lui, con Free Wheels, si dedica all’accessibilità dei cammini per tutti con l’obiettivo di includere le persone
con esigenze speciali, io, con la Rete Nazionale Donne in Cammino, mi occupo di inclusione
delle donne nei contesti decisionali connessi alla progettazione dei cammini e del turismo
lento. Obiettivi diversi, ma stesso passo, stesso sguardo e il framework di progetti di
cambiamento e innovazione sociale.

“INCLUSION IS NOT BRINGING PEOPLE INTO WHAT ALREADY EXISTS; IT IS MAKING A NEW SPACE, A BETTER SPACE FOR EVERYONE”. George Dei

Non a caso ogni post che propongo nel gruppo delle “Ragazze in Gamba” dedicato ai
progetti di Pietro, riceve sempre attenzione e partecipazione. E non caso nel 2021 fummo
invitati insieme ad un progetto formativo sulle “scuole e i cammini”: un Erasmus Plus ideato
dalla docente e parte del team “Ragazze in Gamba” Marcella Biserni, denominato The Ways
of Europe.

Il nostro incontro s’intitolò “L’inclusione lungo i Cammini” e il motivo per cui lo
sto citando è per raccontare il senso di un cammino, quello di Pietro, che coerentemente e
tenacemente, anno dopo anno, ha lavorato per concretizzare le promesse e le premesse:
l’accessibilità dei cammini e l’inclusione di tutti.

Un’amicizia nel nome di un ideale

Di questi anni, densi di attività, impegno e conquiste non solo per Pietro, ma per tutte le
persone che condividono le sue esigenze speciali, ci sono alcune tappe del cammino in cui
sono stata chiamata a dare un contributo. In un certo qual modo, è come se Pietro fosse
venuto a bussare alla mia porta e con questo intendo: letteralmente. Perché la prima volta in
cui ebbi modo di conoscerlo fu a Formello, dove abito.

Era il 2016 in occasione del suo viaggio-missione “Francigena per tutti” – vedi intervista – che fece tappa nel mio paese. Successivamente fu grazie a Federtrek e all’associazione “Il Cammino Possibile”, con cui
collaborai all’organizzazione di un’importante iniziativa che in quegli anni poteva essere
considerata pioneristica: “Insieme si può”. A Formello, nuovamente “a casa mia” – sarà una
coincidenza? – arrivarono centinaia di persone da tutta Italia per condividere un cammino
inclusivo grazie alla joelette. Fu molto più di un evento di sensibilizzazione, come lo
definimmo. Aprì un nuovo mondo di possibilità ancora tutte da cogliere e che piano piano si
sono fatte strada e Pietro c’è stato sempre.

Pietro, un ragazzo in gamba

Se provate a digitare su google le due parole “accessibilità” e “cammini” lui, e i suoi progetti,
risultano sempre tra i primi risultati nella ricerca, segno tangibile di come il suo lavoro sia stato
di riferimento per il settore. Questo “ragazzo in gamba” di Somma Lombardo, questo
“viaggiatore nell’anima”, come lui stesso si definisce, con la sua associazione “Free Wheels
si dedica alla tracciatura e mappatura dei cammini e degli itinerari e al trasferimento di “know
how” per formare i cosiddetti “costruttori dei cammini” e far sì che l’accessibilità sia un criterio
base di cui tener conto nel lavoro di progettazione.


Proprio in questi giorni nel Lazio viene inaugurato un nuovo cammino – il “Cammino della
Regina Camilla
” – creato dalle amiche della associazione “A piedi liberi” seguendo questo
criterio ed è uno dei pochi cammini esistenti oggi in Italia interamente accessibili. Un caso di
eccellenza unico per quanto riguarda l’inclusione: per le donne – è un “Cammino al
Femminile” dedicato ad una figura femminile e creato da un team interamente rosa – e per
l’accessibilità per persone con esigenze speciali.

Pietro il camminatore e il cammino di Pietro

Pietro, che da qualche anno lavora per la casa editrice Terre di Mezzo, ha scritto un libro con
un titolo evocativo: “Per chi vuole non c’è destino”. Attraverso la narrazione della sua storia
di vita ha voluto “far capire che una grande forza di volontà può spostare il destino”, parole
sue. Un approccio di vita che sa essere di ispirazione in modo universale e al quale, non a
caso, si sono appassionati anche dal mondo del documentario: il progetto “A Ruota Libera” è
un reportage del viaggio di Pietro sulla Francigena da Aquapendente a Roma.

Anche in questo caso le nostre strade di sono intrecciate e fui lieta di aiutare Pietro nel suo passaggio a l’Archeoclub di Formello per l’occasione aprì le porte della Chiesa di San Michele Arcangelo dove poi si realizzò l’incontro con Paolo Piacentini per l’intervista poi inserita nel documentario.

Una grande comunità in nome dell’inclusione e della accessibilità

Con Pietro condividiamo l’idea che oggi sia quanto mai importante creare comunità, fare rete e
promuovere la condivisione. A Bergamo gli ho promesso che lo avrei aiutato a creare la
community italiana per i cammini accessibili. Ancora non esiste ed è il momento di farla
nascere. Sarà questa la nostra prossima avventura insieme.

Buon cammino a Pietro e a tutti gli straordinari klick-riders che sfrecciano sotto la pioggia e
sotto il vento. Siamo con voi con tutta la Rete Nazionale Donne in Cammino e la redazione
di Francigena News.

Per chi vuole condividere il viaggio di KLICK’S ON WAYS e si vuole unire al gruppo, può farlo contattando gli organizzatori.

Pino – assistente logistico 339.6476794
Bartolomeo – assistente logistico 349.7758541
Miriam – segreteria organizzativa 366.3746386

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