Feder Cammini
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Capire il meccanismo che ci permette di stare al caldo é fondamentale per scegliere l’abbigliamento adatto per le escursioni invernali.


Fatto salvo eventuali problemi di allergie che sono totalmente personali e che ognuno di noi per la sua incolumità e salute dovrebbe a priori sapere, entriamo nel merito della questione. Dopo questa doverosa e fondamentale premessa, per capire come i diversi materiali ci tengono caldo dobbiamo prima sfatare un mito: il nostro corpo produce il calore ed i nostri lo trattengono.

Lo scopo dell’abbigliamento tecnico dunque è quello di isolarci dall’esterno e conseguentemente trattenere il calore generato dal nostro corpo; e quale è il miglior modo per farlo? Creare uno strato d’aria che fisicamente ci separi dal freddo. Abbigliamenti tecnici quali pile, giacche imbottite ed i sacchi a pelo sono realizzati in modo da ottenere una infinità miriade di microsacche d’aria che creano un vero e proprio stacco fisico tra il nostro corpo e l’ambiente esterno. (foto: George Hodan)

Maggiore sarà la quantità d’aria intrappolata da queste microsacche, maggiore sarà la nostra percezione di calore e comfort.

Abbigliamento e attrezzatura imbottita con le piume

Le piume, specialmente se di origine naturale (piume vere d’oca ma in teoria anche quelle di qualsivoglia volatile andrebbero bene) sono le più utilizzate per imbottire i capi dedicati all’outdoor. Ottimo valore isolante, peso estremamente contenuto ve ne sono di diverse qualità e prezzi.

Vediamo rapidamente le tipologie:

Il piumino proviene dall’oca ed è la parte migliore del piumaggio (potremmo dire che rientra nella versione anatidae del sottopelo dei cani, ha ha una struttura “a fiocchi” che gli permette di essere super leggero e di occupare al tempo stesso un grande volume, creando molte microsachce che intrappolano l’aria e ci isolano dall’esterno. Generalmente il piumino è prelevato dalle sole oche.

La piuma invece è leggermente più pesante rispetto al piumino, per via della presenza del filamento centrale rigido (chiamato rachide) da cui si originano i vari filamenti.
É inoltre più “sgonfia” in quanto non è a fiocco come il piumino ma ha invece la forma della piuma classica.

La dicitura di piuma inoltre non ne garantisce la provenienza; nel senso che potrebbe essere anche di pollo, anatre, germani, tacchini e tutti i pennuti che immaginate (anche di kiwi…..).

Cos’è il fill power? Cosa indica? Perché é importante?

Il Fill Power (o CUIN cioè cubic inches, pollici cubi) è semplicemente l’unità con cui si misura quanto volume occupano le piume per ogni oncia di peso; cioè la densità delle piume che compongono il vostro abbigliamento. In altre parole più un’oncia di piume occuperà volume, maggiore sarà la sua qualità e la sua capacità di tenere caldo. Per alcuni capi la qualità di piuma può arrivare anche a 900 o 1000 Fill ma si tratta molto spesso di piume 800, la massima qualità di piuma raccolta in natura.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

  • La piuma è forse il miglior isolante in caso di freddo estremo e di freddo secco in cui non si corra il rischio di incontrare rovesci temporaleschi;
  • É ottima per un utilizzo “statico”, ecco perché la maggior parte dei sacchi a pelo sono in piuma, e ci scalda in modo molto rapido;
  • Ha un eccezionale rapporto peso/calore per cui nonostante la sua leggerezza ha delle proprietà termiche ottime, molto comprimibile del sintetico;
  • La piuma non è idrorepellente, quindi se bagnata tenderà ad assorbire acqua e perderà la sua grande capacità isolante (fino al 65/70%);
  • Tendenzialmente è più costosa del sintetico, anche se oggi le piume sintetiche sono di ottima qualità e con prestazioni molto simili a quello della piuma naturale;
  • Richiede una maggior cura ed una maggior attenzione, sia in fase di utilizzo che in fase di lavaggio.

Qualche consiglio

Le giacche ed i prodotti con imbottitura in piuma si possono lavare senza alcun problema in lavatrice, anzi è consigliato farlo rispetto al lavaggio a mano. Fondamentale però è avere a disposizione anche un’asciugatrice in cui poi far asciugare il nostro capo.

  1. Usare un sapone neutro per lavatrice o ancor meglio prodotti specifici (leggere sempre l’etichetta, ogni capo va da sé);
  2. Mettere il capo in lavatrice, a basse temperature (selezionando il programma piumino);
  3. Mettiamo poi il capo direttamente in asciugatrice a 40°, così facendo eviteremo zone umide che potrebbero generare batteri e cattivi odori, inoltre il calore dell’asciugatrice farà tornare i fiocchi di piuma alla sua forma originale.

Imbottitura in sintetico

Tra prodotti nazionali molto validi e prodotti tecnici esteri soprattutto made in USA, il mercato oggi offre numerose tipologie per tutte le tasche ed esigenze che, nonostante le differenze, vengono racchiuse sotto il grande cappello delle imbottiture non in piuma. Che siano a forma di panno (ex Primaloft) o in modo da copiare la struttura delle piume (ex Pluma Fill), esse possono avere spessori e caratteristiche diverse che risultano quindi in proprietà e capacità termiche diverse. Di imbottiture sintetiche ne esistono migliaia di tipi, prodotte da diverse aziende e con caratteristiche alquanto differenti tra loro in quanto ad efficienza termica. E mentre per la piuma esistono degli standard validi come scala di riferimento, così non è per il sintetico.

Caratteristiche principali

  • elevata capacità di trasmettere calore anche in caso di capo bagnato (fino all’85% del potere calorifico trattenuto dalla giacca nei prodotti migliori);
  • più traspirante rispetto alla piuma naturale, per merito della sua struttura “costruita”;
  • tende a trasportare verso l’esterno il sudore;
  • quasi tutti I sintetici tecnici sono ipoallergici (ma assicuratevene sempre bene prima dell’acquisto se avete dei problemi di allergie);
  • generalmente è molto più costante nella performance nel tempo, non perde uniformità nella distribuzione dell’imbottitura all’interno delle camere di contenimento della giacca/sacco a pelo evitando in questo modo l’effetto “clumped” che crea zone del capo prive di imbottitura; le quali risulteranno fredde o conducibili dl punto di vista termico.

Allora quale scegliere?
Ovviamente, come per la maggior parte delle attrezzature e dell’abbigliamento da trekking non esiste una risposta adeguata. Dipende da tanti fattori, temperatura, meteo, quanto siamo freddolosi e fino a che punto siamo in grado di adattarci. Per meglio orientarci in queste scelte possiamo sempre considerare i tre punti fermi che dovremmo seguire sempre prima di organizzare una uscita:

  • Che tipo di esperienza / uscite andiamo ad affrontare?
  • Ne faremo un utilizzo più in movimento o più statico?
  • In che stagione intendiamo usarlo?

Rispondendo a queste tre domande e di quanto riportato sopra troverete l’abbigliamento più adatto per le vostre escursioni.

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Geologo, guida ambientale escursionistica Aigae (Er 366) e divulgatore scientifico.

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