Si terrà a Viterbo il 14 ottobre l’Assemblea Generale di AEVF. Candidatura Unesco della Via Francigena, progetti in corso, buone pratiche e una camminata. Dal 13 al 15 ottobre
È Viterbo la città scelta dall’Associazione Europea Vie Francigene per l’Assemblea Generale che si svolgerà dal 14 ottobre. Al centro dell’agenda lo stato di avanzamento della candidatura della Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
L’attenzione verrà poi rivolta alle principali progettualità in corso in Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. Un focus particolare, infine, sarà rivolto alle buone pratiche relative al percorso, all’accoglienza e alla segnaletica.
L’incontro viterbese prevede, oltre l’assemblea statutaria alla quale partecipano i 214 comuni soci e le 70 associazioni amiche, una serie di incontri, eventi culturali, visite guidate, momenti conviviali e la passeggiata “I Love Francigena”, dal 13 al 15 ottobre.
La candidatura della Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco è un percorso lungo e il tema, sempre di attualità, è stato discusso anche nell’assemblea che si è svolta ad aprile di quest’anno a Canterbury, luogo simbolico della Via Francigena. Un evento che ha messo in evidenzia come l’Associazione Europee Vie Francigene abbia costruito nei primi 20 anni della sua storia una rete coesa e internazionale che ha consentito all’antico percorso di Sigerico, di diventare il cammino di riferimento in Italia, percorso da camminatori di tutto il mondo e capace di unire l’Europa. L’assemblea si è svolta nella sede del Cathedral Lodge, di fronte alla Cattedrale e alla pietra simbolica del Km zero.
A Canterbury il rinnovo delle cariche: Massimo Tedeschi rieletto presidente Aevf
Nella città inglese si è discusso il bilancio economico del 2021, l’evento internazionale “Via Francigena. Road to Rome 2021. Start again!“ che si è svolto dal 16 giugno al 18 ottobre 2021. Poi il rinnovo delle cariche associative per il triennio 2022-2025 e la candidatura UNESCO della Via Francigena oltre alle progettualità di cooperazione internazionale come rurAllure, progetto di Horizon 2020. E in quella occasione è stato confermato presidente Massimo Tedeschi che ha parlato in apertura:
“La Via Francigena infatti è un “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”, fa parte cioè del programma lanciato nel 1987 a Santiago di Compostela. Due anni prima di importanti fatti storici: la caduta del Muro di Berlino e il crollo del comunismo. Tale programma nacque in coerenza con i principi e i valori del Consiglio d’Europa, fondato – come sappiamo – il 5 maggio 1949 con il Trattato di Londra per promuovere, eravamo nell’immediato dopoguerra, i principi della democrazia, il rispetto dei diritti umani, il dialogo interculturale, la tolleranza.
Regno Unito, Francia, Italia – continua Tedeschi – furono i fondatori del Consiglio d’Europa insieme con altri 7 Stati europei. Nel 1963 aderì la Svizzera; e lo Stato del Vaticano, luogo dove si trova la tomba di Pietro, ha lo status di “osservatore permanente. Questo significa che tutti gli Stati attraversati dalla Via Francigena fanno parte del Consiglio d’Europa. Questo è un dato che va ricordato e che ci piace molto. La Via Francigena unisce.”