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Il viaggiatore moderno predilige la sostenibilità ambientale. Vuole vivere esperienze alla scoperta di nuove identità a contatto con la natura


Roma. “See you in beautiful la Rioja, thanks to wonderful and beautiful Alba”. Con queste parole il segretario generale dell’Unwto (Organizzazione mondiale del turismo) Zurab Pololikashvili ha salutato la sesta edizione della Global conference on wine tourism che si è chiusa la settimana scorsa nella capitale delle Langhe.

Foto di Agenzia Dire

Secondo il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ci sono tre motivi per cui investire sull’enoturismo: “Perché ci sono dei siti dove non c’è il mare”, ma anche perché chi va al mare magari vuole “passare una bella mezza giornata a vedere qualcosa di diverso, e allora faccio l’enoturismo”. E poi l’enoturismo risponde a un “turismo che è cambiato”, anche perché “le nuove generazioni vogliono un turismo diverso, rispettoso dell’ambiente, che ti consente di capire come si vive in un paese”.

La sostenibilità è alla base del turismo moderno

La sostenibilità non è un fattore cosmetico, secondo il ministro si traduce in concreto nel “distribuire i flussi turistici fuori dai normali percorsi”, verso attività che cercano soprattutto i giovani, ha continuato Garavaglia:

“Escursionismo, cicloturismo, il cosiddetto turismo lento che non ha ancora i grandi numeri del turismo di massa ma sempre più le cose vanno allineandosi”

Escursionista – Foto da Pixnio

Questo vale per gli altri Stati che hanno partecipato alla conferenza, tra cui Portogallo, San Marino, Moldavia, Georgia e Serbia, ha proseguito Garavaglia: “Anche sentendo i colleghi, alla fine siamo tutti nella stessa barca. Nel 2019 l’Italia ha fatto record presenze turistiche. Poi, due anni di Covid. Quest’anno quasi in tutta Italia superiamo i numeri del 2019, quindi di nuovo record. Adesso c’è il problema del costo dell’energia. Si riparte con una grossa difficoltà in un settore che è molto fragile, perché l’industria del turismo è molto fragile”.

“Dirottare il turismo verso le aree rurali”

Per questo motivo “il tema della consapevolezza dei propri punti di forza vale per l’Italia ma vale per tutti perché in un sistema così fragile bisogna cercare di distribuire meglio i flussi, di garantire l’allungamento delle stagioni. Insomma, trovare modalità per renderlo meno suscettibile di difficoltà quando arrivano shock esterni come il Covid o l’energia”. Secondo il ministro “il lavoro di Zurab con l’Unwto va in questa direzione: sviluppare un turismo sostenibile, nelle aree rurali, distribuire meglio i flussi”, con il risultato di “rendere il settore più resiliente e resistente agli shock esterni”.

Fonte: Agenzia Dire

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