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Inaugurato a Iglesias il primo tratto del progetto “Trapiantati in Cammino”sulle orme della memoria di Pinna e Maccioni


Un cammino che cura il corpo e l’anima. Il Cammino minerario di Santa Barbara, lungo 500 km tra i paesaggi del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano, si apre sempre più all’inclusione. Con l’inaugurazione a Iglesias di un primo tratto accessibile, prende ufficialmente il via il progetto “Trapiantati in Cammino”, rivolto a chi ha affrontato un trapianto d’organo, ma anche a tutte le persone fragili o sedentarie che cercano nella natura un’occasione di benessere.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Cammino minerario di Santa Barbara in collaborazione con l’Associazione Sarda Trapiantati “Vita Nuova”, la diocesi di Iglesias e il Comune, vuole trasformare il cammino in uno strumento di prevenzione attiva, rendendo fruibili porzioni del percorso con apposite segnalazioni, aree di sosta e sedute ombreggiate.

Un chilometro simbolico tra memoria e rinascita

Il primo tratto inaugurato si sviluppa per circa un chilometro, in una zona semi-pianeggiante tra il Colle del Buon Cammino e Monte Cresia, a Iglesias. Un segmento pensato per favorire l’attività fisica dolce e adattata, corredato da cartelli informativi posizionati ogni 250-300 metri che aiutano a gestire il ritmo della camminata in base alle proprie sensazioni fisiche.

«L’obiettivo è incoraggiare anche chi è sedentario o ha subito un trapianto a camminare in un contesto sicuro, bello e attrezzato», spiega Mauro Usai, presidente della Fondazione Cmsb. «Il progetto è replicabile in altri tredici tratti pianeggianti lungo il Cammino e punta a diffondere una cultura della salute accessibile e condivisa».

Il progetto è anche un omaggio ai due ideatori scomparsi negli ultimi anni: Giampiero Pinna, fondatore del Parco Geominerario, e Giampiero Maccioni, fondatore di “Vita Nuova”. Entrambi trapiantati, avevano sognato questo percorso come occasione di rinascita fisica e spirituale.

Un’iniziativa a misura di fragilità

L’infrastrutturazione del percorso è stata pensata nei minimi dettagli: panchine in legno all’ombra, aree di sosta panoramiche, bacheche illustrative, tutto progettato per promuovere l’autonomia dei camminatori fragili e creare un’esperienza gratificante, premiando chi arriva fino al punto più elevato, a Monte Cresia.

«Durante la pandemia abbiamo dovuto rallentare, ma ora abbiamo reso questo tratto davvero fruibile per tutti», afferma Giuseppina Lorenzoni, presidente dell’associazione “Vita Nuova”, nata nel 1998 per supportare le famiglie dei donatori e dei pazienti in lista d’attesa. «L’attività fisica per un trapiantato è più importante che per una persona sana. Serve anche a guarire l’anima».

Camminare per vivere meglio

Secondo i dati, in Sardegna ci sono circa 1.500 persone trapiantate, principalmente di rene, ma anche di fegato e cuore. E i benefici dell’attività motoria, seppur lieve, sono molteplici: minor rischio di rigetto, migliore gestione di pressione e diabete, aumento dell’autostima e una vita più lunga e sana.

«Ci sono pazienti che oggi partecipano a maratone o gare di nuoto», ricorda Bruno Denotti, presidente di Asnet, l’associazione sarda dei nefropatici e trapiantati. «Questo progetto è un’opportunità concreta per mantenersi in salute anche per chi non fa sport a livello agonistico».

Tra le testimonianze più toccanti c’è quella di Enrico Pitzalis, tennista della Nazionale trapiantati, che dopo un trapianto di rene continua a praticare sport e ha percorso in bici una tappa del Cammino. «Lo sport è il mio modo per dire grazie a chi mi ha donato una seconda vita».

Un modello virtuoso per tutta l’isola

L’iniziativa rappresenta anche l’attuazione concreta del protocollo d’intesa siglato nel 2021 con il Centro Nazionale Trapianti e il Centro Regionale Trapianti. È un modello replicabile: pochi interventi, investimento minimo, grande impatto sociale.

Il Cammino minerario di Santa Barbara, già noto per i suoi percorsi accessibili a ipovedenti e persone con disabilità motorie, si conferma così una delle esperienze di cammino più inclusive d’Italia, unendo patrimonio storico, paesaggio e solidarietà.


📌 INFO UTILI

  • 📍 Partenza del tratto accessibile: Colle del Buon Cammino – Iglesias
  • 🛤️ Lunghezza: 1 km (espandibile in futuro)
  • 🪑 Dotazioni: cartellonistica, panchine, aree ombreggiate, punti panoramici
  • 🤝 A chi si rivolge: trapiantati, persone con fragilità, sedentari, pellegrini
  • 🔁 Prossimi sviluppi: altri 13 tratti accessibili lungo i 500 km complessivi
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