Fossi (Pd): «Serve una legge per porre la Francigena al centro di una strategia nazionale di rilancio dei cammini italiani»
Una legge nazionale per valorizzare la Via Francigena, con finanziamenti stabili, una governance coordinata e la prospettiva concreta di un riconoscimento Unesco. È questa la proposta depositata alla Camera da Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e segretario regionale dei Dem toscani. L’obiettivo? Restituire pieno valore a uno dei cammini più importanti d’Europa, oggi percorso ogni anno da migliaia di pellegrini provenienti da oltre 50 Paesi.
«Si parla da tempo di candidatura Unesco – sottolinea Fossi – ma manca ancora una normativa organica che consenta una vera strategia nazionale. Gli interventi portati avanti finora, anche grazie all’impegno di molte Regioni, in primis la Toscana, hanno prodotto risultati importanti ma discontinui e scollegati tra loro. Serve ora una regia unitaria, capace di mettere a sistema risorse e competenze».
La proposta di legge punta a rendere strutturale la valorizzazione della Francigena, considerata non solo come volano per un turismo lento, sostenibile e destagionalizzato, ma anche come vetrina internazionale per le eccellenze enogastronomiche e artigianali italiane. Un cammino che attraversa secoli di storia, cultura e tradizioni locali, spesso custodite nei piccoli borghi dell’Italia meno conosciuta.
Il testo legislativo si articola in cinque articoli:
- l’articolo 1 stabilisce le finalità generali della norma e le modalità di intervento;
- l’articolo 2 istituisce un Fondo nazionale annuale per la Via Francigena;
- l’articolo 3 chiarisce che le Regioni interessate, in autonomia, individueranno priorità e interventi;
- l’articolo 4 promuove collaborazioni tra enti pubblici e soggetti privati;
- l’articolo 5 prevede una copertura finanziaria di 20 milioni di euro all’anno per l’attuazione della legge.
Fossi ricorda anche che negli ultimi anni sono arrivate risorse attraverso il Fondo per i cammini religiosi, istituito con la Legge di Bilancio 2022. «Ma riteniamo che la Via Francigena, per la sua valenza culturale e storica, meriti un riconoscimento specifico e autonomo – afferma – con azioni mirate per la manutenzione e la messa in sicurezza del tracciato, il recupero del patrimonio esistente, il potenziamento dell’offerta ricettiva e una promozione turistica all’altezza del suo valore».
L’auspicio, conclude Fossi, «è che questa legge possa finalmente porre la Francigena al centro di una strategia nazionale di rilancio dei cammini italiani, da costruire con il contributo di territori, istituzioni e comunità locali».